Kalulu... Kalulu caro, ti ho lasciato per ultimo in questa mia maratona di 8 giorni di scrittura quotidiana... un po' lo ammetto ti temevo. O meglio temevo di dover posare la mia attenzione su quella parte di me che è ripiegata su se stessa come lo sei tu. Quella parte di me ferita da mille lance che ancora dimorano nella mia carne, proprio come quelle che sporgono dal tuo dorso.
Kalulu, ora lo so, scappare non serve a nulla, rimandare nemmeno... tu sei arrivato per una ragione, per mostrarmi quel che nascondo a me stessa.
Oggi ti affronto, oggi non rimando più !
La guarigione è un processo, sia fisico, fisiologico che mentale. Per arrivare alla guarigione dobbiamo essere stati in grado di purificare, il nostro corpo e la nostre mente, liberandoci dalle tossine che inquinano i nostri pensieri così come le nostre cellule.
Non posso pretendere di accedere alla guarigione senza sprofondare nel lato oscuro che accompagna ciascuno dei miei passi.
Non serve avere paura, questo ora inizio ad intuirlo, perché laddove c'e l'ombra c'è per forza luce.In apparenza sono una persona serena, solare e sempre sorridente. Difficile credere che una tale facciata racchiudi in verità una grande sofferenza che ancora non tanto tempo fa, era solo tra i ricordi, le memorie... ed oggi si è riversata sul corpo, tanto ha urlato per anni senza che io mi fermassi un istante per dargli retta, per metabolizzarla, per farne il lutto, elaborarla o semplicemente guardarla negli occhi.
Perché le ferite e le frustrazioni che ci teniamo dentro non chiedono altro di poter uscire.
Uscire da noi, per liberarci dal fardello del ricordo. È la paura che conserva queste ferite nella memoria, credendo che facendo così non potranno riproporsi. Ma invece la paura si sbaglia... è proprio custodendo quelle memorie, incidendole avvolte fino nella carne e nelle ossa, che attraggono come calamite ciò che risuona alla sua stessa vibrazione.
La violenza richiama la violenza.Ed è così che la sofferenza si alimenta da sola : gonfiandosi sempre di più, riattivandosi, e facendo credere all'individuo che è per il suo bene, che il male è là fuori e ci si deve proteggere... fin ché, tale un otre che strabocca, si rovescerà sul corpo travolgendolo e imprigionandolo in una gabbia di dolore e profonda astenia da cui sembrerà impossibile venirne fuori.
È la paura la colpevole, la sorgente del male. Colei che crea la discordia e il malessere. È la paura che attanaglia e mi impedendisce di vivere libera... sono codarda come un coniglio (mille scuse per i poveri conigli !)... solo ora capisco il significato di quelle lunghe orecchie che ti sono cresciute quasi involontariamente Kalulu.
Ora vedo chiaramente il messaggio dell'universo.La paura va affrontata così come le ferite, una dopo l'altra... ecco che sento affiorare a galla i benefici della scrittura terapeutica...
Ecco che sento il mio corpo, la mia mente e il mio spirito all'unisono avvicinarsi alla liberazione, unica via che porta alla guarigione.
Guarigione delle ferite del passato, guarigione dell'anima così come del corpo. Tutto è uno, che sia dentro o che sia fuori, che sia nel microcosmo o nel macrocosmo... tutto è uno.
Non ho più paura, perché so che qualsiasi cosa succeda, tu mi sarai vicina.Ora lo so qual'é il sentiero che devo intraprendere... e te ne sono grata Kalulu... Tanto quanto sono grata a tutti quelli che ti hanno preceduto e a modo loro mi hanno mostrato la via. Grazie !
Vedrai Kalulu, guarirai, le tue ferite si rimargineranno... le tue, e le mie, insieme alzeremo di nuovo la testa, e sai ce ti dico ? Saremo più forti che mai !
La luce risplende già su di noi !
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