La tua storia è terribile e ha il gusto dell'orrore della guerra fratricida. Quella che dilania l'uomo e la terra, falciando ingiustamente ogni vita sul suo passaggio. Spezzando destini promettenti. Lasciando dietro sé, una distesa infinita di ingiustizia, dolore e buio nell'anima.
Eppure sei cresciuta cullata dalla serenità e l'Amore, voluta da tutti i membri della tua famiglia.
Tua madre ti ha insegnato i doveri e i diritti di una donna.
Tuo padre ti ha insegnato il rispetto che l'uomo deve a tutte le creature del mondo, che siano grandi o piccini, maschi o femmine, che siano umani, animali o vegetali.
I tuoi fratelli ti hanno insegnato a correre veloce e a non mollare mai. Unica femmina cresciuta in mezzo a 5 maschi, hai sempre voluto dimostrare che anche tu potevi farcela.
Si potrebbe dire che così ben circondata, con il dono della bellezza e della grazia, la tua vita non avrebbe potuto essere che gioia, Amore e serenità. C'è chi già ti desiderava come moglie, vedendo in te la compagna di tutta una vita. Chi avrebbe saputo Amarti e Onorarti.
Ma ecco, proprio quando meno ce lo si aspettava, proprio al compiere dei tuoi 16 anni, la tua vita è stata travolta da un ondata di violenza che non ha risparmiato nessuno !Uomini con la tua stessa pelle, parlando la tua stessa lingua, che poco prima coltivavano la stessa terra che ha visto nascere i tuoi antenati e te stessa. Sono venuti senza pietà a falciare una a una le vite a te più care. Le uniche che avrebbero voluto salvaguardarti da tutto questo orrore.
Ma nessuna volontà può bastare davanti all'ira accecante che zittisce il cuore e sbriciola l'anima.
Hanno risparmiato la tua vita, ma non la tua integrità.
Quanta violenza hai subito, quanto dolore. La tua pelle ancor ne porta i segni. A lungo ti han tenuta prigioniera in quello scantinato, il polso appeso a una catena. Ogni sera venivano in 3 o 4 a prendere quel che volevano, a sfogare i loro nervi e svuotare i loro sensi. Dimenticando che stavano martirizzando un loro simile, un essere umano. Una mera esibizione di tutta la malvagità di cui può essere colmo un essere umano a cui hanno tolto l'anima.
Non potevi tenere il conto dei giorni, in quel buco, in quella fogna, non trapassava che una fioca luce appena sufficiente per intravedere quanti uomini erano e quale tortura ti preparavano.Fin che credendoti ormai in fin di vita, ti hanno slegata e gettata in un angolo umido di quella fogna. Non avevi mangiato ne bevuto da giorni. Dal muro gocciolava un liquido sul tuo volto. Non puzzava e non era denso. Senza farti ulteriori domande, hai aperto la bocca e lo hai lasciato dissetarti. Aveva un gusto metallico, ma non di marcio.
Quell'acqua ha ti ridato vigore facendoti ritrovare i sensi. Mentre dentro di te ha iniziato a risuonare un allarme che ti ha impedito di lasciarti andare, di darti per vinta abbandonandoti al dolore e alla disperazione di chi ha perso tutto.Dietro agli occhi tumefatti, le immagini che scorrevano, dei giorni felici insieme ai tuoi genitori e ai tuoi fratelli, ti hanno permesso di racimolare quel poco di forze che ti rimanevano, per permetterti di alzarti, seppur a stento. Barcollando sulle tue gambe così deboli, sei riuscita ad imboccare un vicolo in quella gattabuia, che ti ha portato in un altra stanza in cui ti potevi sentire più al sicuro. Lontana dalla stanza degli orrori con quel tonfo che rendeva l'aria irrespirabile.
In quella nuova cella, l'aria era più fresca e priva di puzzo. Dei viveri erano ammassati lì. Non hai saputo resistere alla tentazione e ti sei riempita la bocca di farina di manioca, tanto che per poco non ti strozzavi, soffocando i colpi di tosse per non farti scoprire.Sopra di te sentivi i passi degli uomini che andavano e venivano. Piano piano ti sei dovuta rassegnare. L'unica via d'uscita era la porta nella stanza degli orrori. Dovevi ripassare per di lì.
Tra gli scaffali una botola ti ha permesso di vedere che fuori era ancora giorno. Così hai deciso di aspettare lì, in quell'antro, che calasse la notte, riposando il tuo corpo stremato da tutta la volgarità subita fin lì.
Ti sei svegliata di soprassalto, spaventata... eppure non c'era nessuno. La tua anima era troppo stressata da tutti gli avvenimenti anche per potersi riposare. Ormai era notte.Tutto il campo era immerso in un silenzio apocalittico. Ripercorrendo il corridoio, sei tornata nella stanza dell'orrore. L'odore pungente ti ha fatto fremere di paura e quasi indietreggiare. Ma un impulso più forte ti ha spinta verso l'unica uscita di quella prigione disumana.
Fuori, tutto era deserto. La notte era priva di luna. Solo le stelle brillavano in celo, frementi come ad incoraggiare la tua fuga e sperare per la tua salvezza.
Il tuo villaggio non esisteva più. I tuoi aguzzini erano tutti addormentati e ubriachi nelle loro tende. Il campo era illuminato da un fuoco da campo prossimo a spegnersi. Brevi occhiate furtive per assicurarti che la via fosse libera... ed eccoti lanciata, tale una gazzella, silenziosa e solitaria, immergendoti nella notte più scura, incerta di quel che ti aspettava. Il cuor pur sempre colmo di speranza.
Hai camminato per mesi e mesi nella folta savana. Nutrendoti qua e la di quel che trovavi.
Sul tuo cammino, per fortuna hai incontrato creature benevoli a cui è bastato un solo sguardo per capire ciò di cui necessitavi disperatamente. Senza mai dire parola, non ve n'era bisogno. Chi ti ha dato acqua, chi cibo, altri un abito o un posto sicuro in cui passare la notte. Chi ti ha dato i propri risparmi, chi invece un passaggio al prossimo villaggio...Ed è anche grazie a tutto l'Amore che hai ricevuto, racchiuso anche nel più piccolo dei gesti, ti ha dato giorno dopo giorno la forza di andare avanti, di continuare e di non arrenderti mai.
Quando il tuo ventre ha iniziato ad arrotondarsi e la vita al suo interno a scalciare, hai deciso di non sprofondare nella disperazione, odiando l'essere che cresceva in te per la sola ragione che era il frutto della violenza più disumana che un uomo può far subire a un suo simile.No, hai deciso di rallegrarti e vedere questo come un dono divino !
Non saresti più stata sola !
Quell'anima che si stava incarnando non aveva nessuna colpa.
Sarebbe stata la tua creatura, e hai iniziato ad amarla sin dal primo istante in cui hai capito che lei viveva in te.
Era il dono che l'Universo ti faceva per riparare al male che non aveva saputo evitarti.
Ogni vita è sacra.
Hai scelto di vivere la nascita di Keyah come una purificazione dalla violenza subita.
Una nuova vita poteva incominciare !
Keyah è nata all'ombra di un baobab, all'imbrunire di una giornata in cui hai camminato senza tregua fermandoti soltanto quando hai visto quell'albero così accogliente. Vedendolo hai capito che era il posto giusto per far nascere il tuo bambino. Il tuo dono dal cielo. Colei che d'ora in avanti rappresentava tutta la tua famiglia. Strappandoti dalla solitudine e l'isolamento.
Quella notte avete dormito lì, hai piedi del baobab, con la natura circostante che sembrava onorare quella nascita attraverso un canto armonioso, lontane da bestie feroci che avrebbero potuto essere attratte dall'odore della nascita. Abbracciate l'una all'altra, i vostri cuori battevano all'unisono.
Da quella notte, l'abbraccio che vi teneva unite non si è più sciolto.
Forte e dolce Pumla ce l'hai fatta ! Sei sopravvissuta all'orrore, a chi avrebbe voluto annientare la tua anima mortificando il tuo corpo. Non ti sei lasciata ridurre alla medesima mediocrità dei tuoi carnefici e già solo questo ti fa onore. Sei rimasta quella persona amorevole e sensibile. Solo il tuo sguardo trattiene un velo di tristezza. La tua voce è tornata a cantare con quel tuo dolce timbro.
Malgrado Keyah sia stata concepita dall'orrore e la violenza, è cresciuta nell'Amore e la benevolenza. Ecco la tua rivincita su quegli esseri abietti che non meritano nemmeno un tuo pensiero.Il tuo trionfo, lo tieni stretto tra le tue braccia. Keyah è cresciuta nel tuo abbraccio, dissetata e nutrita dal tuo latte. E più lei cresce e più le tue ferite, sia quelle fisiche che quelle invisibili, si rimarginano.
Continua ad amare e ad avere fiducia nel domani e vedrai cara dolce Pumla che troverai delle braccia che sapranno Amarti al di là di qualsiasi violenza, un giorno Keyah avrà un padre, e insieme troverete un nido in cui finalmente potrete abbandonarvi alla serenità tu e Keyah, fermandovi ad assaporare la vita.
Tutto questo te lo meriti dolce e forte Pumla !
Abbi coraggio e abbandonati alla fede.
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