Nibiriga Enkululu e Ludmilla

Una bottiglia arrenata sulla spiaggia. Al suo interno una lettera, firmata Ludmilla :

 "Vagavo in acque scure, coperta dal pesante manto del dolore che mi tirava verso il fondo, aggrappata alla zattera precaria della paura e dell'insicurezza. Non sapevo dove sarei finita e per quanto tempo ancora avrei potuto resistere in quelle condizioni. Ovunque mi giravo, non v'era un appiglio, uno scoglio, qualcosa che mi potesse trattenere dall'andare a fondo, ed annegare nel mio marasma.

Finché non è apparso lui. Non so come ha fatto a trovarmi. Dicono che le balene siano dotate di un sofisticato radar capace di individuare altri esseri viventi a kilometri di distanza. Lui ne aveva uno sintonizzato sulle anime perse nel labirinto della tristezza. 

È bastato un istante per che le nostre anime si riconoscessero. I miei occhi gonfi di lacrime, incrociarono il suo sguardo amorevole e colmo di comprensione. Ed è stato come un fulmine che ha colpito il mio cuore ridestandomi di colpo. Un esplosione atomica nel petto, che è salita su e mi ha aperto gli occhi, facendomi riconoscere in lui una boa di salvezza. 

Ma ero paralizzata dalla paura e dal freddo. Non avevo metri per sapere se potevo fidarmi della voce dell'intuizione che sentivo rimbombare forte nelle orecchie. 

Senza insistenza, nuotandomi attorno in una danza ipnotica, lanciandomi occhiate rassicuranti e piene di promesse, mi avvolse con la sua calma presenza. Le acque si fecero meno gelide, e il mio corpo poco a poco si ravvivò. 

Ha aspettato, come un galantuomo che presi coraggio e  mi staccassi da quella chimera che ancora mi teneva a galla. Il mio corpo irrigidito da troppa immobilità non riusciva ancora a muoversi e per poco non affondai. Ma lui mi venne incontro. In uno slancio disperato mi aggrappai alla sua pinna.

Subito sentii la sua pelle liscia e calda, che contrastava con la ruvidità delle onde che mi scuotevano, e il freddo che ormai era penetrato in profondità nelle mie ossa.

Ha aspettato, senza mettermi fretta, che affiorasse in me la fiducia in lui. Che mi sentissi finalmente al sicuro aggrappata alla sua coda. Non mi ha mai lasciato un secondo da sola con i miei pensieri cupi. Tornava in superficie più di quel che aveva bisogno per se, solo per colmare le mie necessità, ancor prima che io le esprimessi. Con queste e mille altre piccole attenzioni, poco a poco mi ha conquistata. 

Il suo Amore incondizionato, privo di richieste e di ricatti, ha ricoperto le mie ferite di una pomata rigenerante e rinfrescante. In sua presenza non sentivo più, in me, il divampare delle fiamme della collera e dell'ingiustizia. Le acque in burrasca presto si placarono, e l'oceano tornò ad essere chiaro e fonte di speranza. 

Non mi ha mai fatto domande. Ma è sempre stato all'ascolto di ogni mia emozione, anche quelle non verbalizzate. 

Mi ha insegnato a conoscere e ad avere fiducia nelle creature che popolano i mari e gli oceani.

Mi ha mostrato come muovermi in sicurezza e come far risplendere la mia luce per illuminare il mio cammino, anche nelle acque più buie. Mi ha ridonato la speranza e la voglia di superare il dolore che da dentro mi consumava. 

Nei momenti più cupi della mia rinascita interiore, mi citava Khalil Gibran :

"Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici."

Insieme a Nibiriga Enkululu mi sono immersa nelle acque profonde dell'inconscio, per emergere ogni volta, più forte e consapevole delle mie capacità e del mio potere. 

In quelle acque, ho conosciuto le mille e una possibilità che sfioriamo ogni volta che prendiamo una decisione. 

Ho scoperto quello che risiede dietro il velo torbido della paura, della sfiducia e della poca stima di se stessi : la Vita.

La vita con tutte le sue mille sfaccettature. 

La vita come esperienza attraverso la quale noi anime incarnate, cresciamo e lei fiorisce. 

La vita che scarica sul nostro cammino solo ostacoli alla nostra portata. 

La vita che ci spinge ad allenare il nostro coraggio e la nostra forza di volontà, unici alleati per sconfiggere la paura che immobilizza.

La vita è speranza che cammina.

E io nuoto. Nuoto in acque meno buie di allora. Grazie a Nibiriga Enkululu il mio sguardo sul mondo è cambiato, si è riempito di luce, si è fatto Amore e Compassione

Come un fiore sono sbocciata, come la fenice sono rinata. 

Non ricordo con esattezza come e quando ci siamo detti addio... forse non ce lo siamo nemmeno mai detti. È successo naturalmente, la distanza tra di noi è cresciuta man mano che io imparavo a nuotare e crescevo in autonomia. Senza che io mi accorgessi la sua presenza diventava sempre più rara fin che non fu che un ricordo, un sogno, un'emozione avvolgente. 

Nuoto da sola. 

E mi manca terribilmente. 

Vorrei potergli cantare tutta la mia gratitudine e riconoscenza per tutti i doni che mi ha fatto. 

Mi consolo con la certezza che Nibiriga Enkululu, ovunque lui sia, è sicuramente di aiuto e riconforto ad un'altra anima persa nel mare nero del dolore. Con la sua pazienza e onestà, umilmente e amorevolmente sta ridonando gioia e sicurezza a chi ne ha bisogno... proprio come ha fatto con me.

Grazie Nibiriga Enkululu, sarai per sempre nel mio cuore."

Ovunque tu sia Nibiruga Enkululu, spero che questa lettera d'Amore ti arrivi e ti riscaldi un po' il cuore... perché in fondo, tutti abbiamo la necessità di sentirci Amati, anche coloro che dispensano Amore senza concessioni. Anche la più Grande Balena dell'oceano ne ha bisogno !

La gratitudine è una delle più belle forme d'Amore.


Dedicato a Michel Giliberti (con la speranza che questo scritto, in qualche modo, possa arrivarti)... ma anche a Claude e Giorgio... e a tutti coloro che tendono una mano disinteressata al prossimo in difficoltà.  Grazie !



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