Tranquilina

L'agitazione, l'ansia sono emozioni che mi paralizzano esteriormente, mentre internamente  sono scossa da un turbine che mi pare impossibile fermare.

I pensieri si affollano, velocemente, tanto velocemente che non riesco a riconoscerli, a distanziarli, posso solo risentire il loro peso che opprime il mio petto, stringe la mia gola, opprime le mie tempie. 

Il respiro si fa superficiale, avvolte mi accorgo di essere in apnea fuor d'acqua, eppure mi sembra di soffocare. La gola è stretta, come se volessi economizzare l'aria che mi circonda, minimizzare la sua entrata, per non sprecarla... e intanto dentro vado in fiamme.

Non è un fuoco come quello della rabbia, che riscalda e divampa tutto sul suo passaggio, accecando e dando una forza e potenza che sembro in grado di sollevare una montagna.

No, questo è un fuoco... freddo, capace di generare un vortice, un uragano... che si innalza e al livello della gola implode in un brivido gelido, come scintille di azoto che percorrono la mia schiena verso il basso... fredde, eppure sudo.

Questo turbinio interiore si riflette sull'esterno. 

Ho detto che mi paralizza, ed è così. Succede una contrazione, che mi lascia immobile, all'inizio e poi mi muovo, come mossa da questa agitazione interna, priva di senso e consapevolezza. Dimenticando dove sto andando, il perché sono entrata in quella stanza, cosa dovevo fare, o dire? 

Mi muovo avanti e indietro sbagliando di continuo, come se il corpo, per rimediare alla costrizione, alla rigidità che lo blocca, si mettesse in movimento... non importa come e perché, l'importante è muoversi.  

A questo punto sono in uno stato di emergenza, di sopravvivenza.

L'agitazione, avvolte mi assale. Succede quando sento il pericolo camminare due passi dietro i mie figli. Istinto protettivo di mamma ?! ...forse.

Ad ogni modo l'ansia spazza via qualsiasi altro pensiero e non lascia spazio a niente e a nessuno... 

Solo tu, Tranquilina riesci a dare sollievo al mio spirito tormentato. 

Il mio sguardo incrocia il tuo. Appoggio una mano sulla tua preziosa corazza, fredda e liscia... ed ecco che sento il respiro rallentare e finalmente farsi sempre più profondo. Il tamburellare del cuore si lascia domare anche lui e torna docile. Il nodo in gola si scioglie lasciando scivolare via il peso che mi schiaccia il petto.

Il vortice interiore si ferma lentamente come una trottola che ha esaurito lo slancio. Ora posso riconoscere i miei pensieri, sceglierli, lasciarli andare e non farmi più sommergere dalle emozioni che portano con loro.

Tranquilina, così piccola eppure dotata di un potere così grande ! 

Sei preziosa, non solo per le tue nobili origini o per la tua carapace tempestata di pietre e pietruzze... anzi, forse è proprio la tua piccola statura che ti rende così potente. 

Ma chissà se il mondo è pronto a riconoscere le tue qualità in un essere così minuto ? 

Tranquilina, ho voglia di chiamarti The Magic Turtle. Forse così sapranno, o almeno se lo aspetteranno... 

Una vocina mi esorta ad avere fiducia, crederanno alla tua magia e riconosceranno i tuoi poteri curativi... 

"Ma che importa" dici tu con la tua vocina tremolante di chi ha vissuto così tante vite umane, osservandole silenziosamente, senza giudicarle, senza obiettare ma imparando dagli errori. 

E allora sì, ci sto ! 

Scelgo di seguire la tua spensieratezza, la tua fiducia nel domani, anche se mi daranno dell'ingenua ottimista ! 

Andiamo !

Ed eccomi che sto volando verso la serenità interiore, comodamente installata sul tuo dorso, come Atreyu sfrecciava nei cieli, aggrappato a Falcor, il suo Fortuna Drago... 

Tu sarai la mia Magic Turtle !




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