Anatomia sottile del corpo fisico

Numerose sono le persone che considerano come reale soltanto il corpo fisico e materiale, l'unico ad essere accessibile alla maggior parte di noi attraverso i limiti indotti dai nostri sensi. Eppure, le filosofie orientali ci parlano di livelli sottili e invisibili, in particolare di prana, questa energia vitale che si ritrova dietro ogni azione umana.

Il livello di coscienza di qualsiasi cosa, di qualsiasi essere vivente dipende dalla sua capacità di assorbire Prana, a immagazzinarlo per utilizzarlo e sopratutto a farlo circolare in lui. Il Prana aiuta a evolversi alzando il livello di coscienza, il quale d'altronde non ha mai smesso di raffinarsi durante tutta l'evoluzione, partendo dallo stato unicellulare fino ad arrivare all'uomo attuale. Non è soltanto la  forma fisica che è cambiata nel corso dei millenni, ma anche una dimensione ben più profonda.

Il concetto di energia, tanto caro alla tradizione Indiana, ci porta ad abbordare nozioni e termini particolari dell'anatomia sottile come le Nadi, i circuiti di energia, gli Srota, i canali di circolazione, passando attraverso grandi stazioni energetiche chiamate Chakra e dai punti chiave chiamati Marma.


I Chakra

Il termine chakra si riferisce a qualcosa che gira senza sosta, come la ruota di un mulino. I chakra sono centri energetici, o centri simbolici, spesso rappresentati come dei fiori di loto. Fanno parte del corpo fisico sottile invisibile e costituiscono un argomento di studio eccezionalmente vasto... non potrò quindi dirvi tutto quel che c'è da dire su di essi... ma cercherò per lo meno di stuzzicare la vostra curiosità che vi porterà ad approfondire l'argomento.

I chakra sono legati alle ghiandole endocrine e al sistema nervoso. D'altronde, ognuno di loro è collegato a un Nadi (che vedremmo più giù), a organi, a punti marma (anche questi li vediamo più giù) e a un colore, un mantra, un mudra (posizione delle mani) e a sistemi biologici del corpo. I chakra emanano la loro luce e il loro colore attorno al corpo, sotto forma di aurea.


Muladhara chakra

Mul significa "radice" e adhara "colui che sostiene", "supporto"; letteralmente muladhara è la terra che sostengono le radici. Muladhara significa quindi "radicamento", "donare la sostanza alle radici" o ancora "donare stabilità alle radici", "lasciar il radicamento compiersi". 

È in stretto legame con l'Elemento Terra e al sistema di eliminazione. 

Legato alla ghiandola surrenale, al sistema linfatico, alla prostata, al sistema osseo e alle estremità inferiori

A livello degli organi di senso è collegato all'olfatto

È il principio della gioia per la vita, della fiducia in se stessi e nella propria esistenza. Governa la stabilità, la sopravvivenza e il nostro senso di sicurezza. 

È solitamente bloccato dalla paura e da varie forme di trauma.

È l'unico chakra a non essere posizionato sulla colonna vertebrale. Si situa al livello del plesso pelvico. 

Quando questo chakra è in equilibrio ci sentiamo al sicuro e senza paura.

Le principali conseguenze dello squilibrio energetico di Muladhara chakra sono la timidezza , i sensi di colpa, il disagio, la paura ad affrontare la vita, la sfiducia, la distrazione, una grande dipendenza dai beni materiali...

Per equilibrare questo chakra ci si può dedicare a attività legate alla Terra: giardinaggio, camminare a piedi nudi sul prato. Ma anche con esercizi di Yoga focalizzati sulla parte inferiore del corpo, e curando le proprie ferite emotive associate all'abbandono e alla mancata sicurezza.

Il suo colore è il rosso. È rappresentato da un fiore di loto a 4 petali. Il mantra a lui associato è la sillaba LAM.


Swadhisthana chakra

Conosciuto anche come Chakra sacrale, è legato all'Elemento Acqua. Il suo nome significa "la propria dimora".

Si situa al centro dell'addome, circa due dita sotto l'ombelico. È l'unico ad essere mobile.

Da una parte è associato ai sensi del tatto e del gusto, alla lingua e d'altra parte al sistema urogenitale, alla procreazione e alla creazione, alla creatività. Le gonadi sono le sue ghiandole di riferimento.

Il suo scopo è di governare le azioni, sia fisiche che mentali. Oltre a ciò ha la capacità di donare agli individui il senso estetico e consente la conoscenza di se stessi. Governa anche il piacere, la libertà di espressione ed è solitamente bloccato dal senso di colpa e dall'atto di reprimere le nostre emozioni.

Quando questo chakra è aperto, ci permette di "sentire" il mondo intorno e dentro di noi. Supporta l'espansione personale e la formazione dell'identità attraverso il rapporto con gli altri e con il mondo.

Le conseguenze dello scorretto flusso energetico verso il chakra sacrale sono le repressioni sessuali, la paura al godimento, il disprezzo del sesso e blocchi energetici che limitano l'espressione della propria personalità. 

Per equilibrare questo chakra ci si può dedicare a attività a contatto con l'elemento Acqua: bagni, docce, nuoto... ma anche attraverso balli e danze che coinvolgono movimenti e rotazioni del bacino.

Il suo colore è l'arancione. È rappresentato da un fiore di loto a 6 petali. Il mantra a lui associato è la sillaba VAM


Manipura Chakra

Conosciuto anche come chakra del plesso solare, si trova, come dice il suo nome, al livello del plesso solare (l'area addominale subito sotto il diaframma). In sanscrito Manipura significa "città del gioiellò splendente".

Legato all'Elelemento Fuoco, è associato all'ombelico, al senso della vista, agli occhi, ai muscoli del viso, ai piedi ( in particolare alla pianta dei piedi). 

Governa inoltre, diverse parti del corpo come la pelle, il sistema muscolare, lo stomaco, il fegato, l'intestino crasso e ghiandole e organi al livello del plesso solare. La sua ghiandola di riferimento è il pancreas.

È il chakra dell'energia, del potere, della forza di volontà, dell'ambizione, la fiducia in se stessi. Si occupa del benessere individuale e collettivo

Il suo scopo è quello di incrementare la produttività, l'efficenza e tutte le idee che generano benessere, quindi è collegato alla sfera del lavoro, del denaro e delle risorse. 

Quando questo chakra è aperto e l'energia fluisce correttamente, si risente una grande fiducia in se stessi, si è in grado di iniziare e finire le cose, si gode di una buona autostima, si è competenti, si traspare come una personalità calda e accogliente dotati di un ego sano.

È solitamente bloccato dalla vergogna.

Quando il chakra del plesso solare funziona male si possono riscontrare problemi come un eccesso di peso nell'addome, malattie dell'apparato digestivo, acidità, ulcere, dipendenza da stimolanti, fatica cronica, egoismo, insoddisfazione personale, senso di inferiorità, senso di colpa, dipendenza dal potere, egocentrismo...

Per bilanciare Manipura Chakra si possono fare attività come posizioni di yoga che coinvolgono il plesso solare, correre, meditazione sulla fiamma di una candela, guardare un tramonto o un camino acceso.

Il colore a lui associato è il giallo. È rappresentato da un fiore di loto a 10 petali. Il suo mantra è la sillaba RAM


Anahata chakra

Il quarto chakra si situa nella regione cardiaca, nell'asse del midollo spinale, infatti è anche chiamato chakra del cuore. È di fondamentale importanza essendo il luogo in cui è situato il cuore. Per questa ragione, tutti gli altri chakra dipendono fortemente da lui. 

È legato all'Elemento Aria, al senso del tatto, alla pelle e alle mani, e al sistema circolatorio. Anahata chakra controlla il cuore, i polmoni e tutta la zona del petto. 

In sanscrito il suo nome significa "non colpito".

Governa l'Amore e la passione, le relazioni e l'apertura che si ha nei confronti della vita, la generosità e l'empatia ed è solitamente bloccato dal dolore e dalle delusioni, specialmente dalle persone che amiamo

Quando questo chakra è equilibrato e l'energia scorre correttamente ci si sente generosi, aperti agli altri e empatici. Si è capaci di amare e donarsi senza alcun secondo fine, sentendosi equilibrati ed in armonia com il resto dell'umanità.

Le conseguenze del malfunzionamento del chakra del cuore sono l'incapacità di amare, le malattie respiratorie e cardiache, l'egoismo, la disconnessione e l'isolamento.

Per equilibrare questo chakra si possono eseguire esercizi di respirazione completa che comportino ampie aperture pettorali, ma anche aiutando il prossimo e lavorando sulla propria empatia e compassione.

Il suo colore è il verde ma anche il rosa pallido. È rappresentato da un fiore di loto a 12 petali. Il suo mantra è composto dalla sillaba YAM


Vishuddhi chakra

Anche conosciuto come chakra della gola, si trova alla base della gola. Legato all'Elemento Etere, in sanscrito il suo nome significa "puro".

Governa il collo, la gola, le mani, le braccia, la parola, le orecchie, la vibrazione sonora e il sistema respiratorio. Inoltre si occupa di tutti i nostri principali organi di senso : occhi, naso e orecchie. E in particolare del senso dell'udito. È anche associato al plesso bronchiale o cervicale. 

Il suo compito è di creare e aumentare il rispetto per se stessi, incrementare l'amore verso l'umanità e generare rapporti affettivi (con parenti e amici) di tipo non possessivo

La sua ghiandola di riferimento è la tiroide.

Vishuddhi chakra è la purificazione: purificazione della parola, del corpo e dello spirito. 

Legato alla comunicazione, all'ascolto e alla capacità di dire la verità. È solitamente bloccato dalle bugie (sia quelle che si diciamo agli altri che quelle che ci raccontiamo a noi stessi).

Quando Vishuddhi è equilibrato si è buoni comunicatori ma anche ottimi ascoltatori, permettendo ai nostri interlocutori di sentirsi davvero compresi (uno dei bisogni umani più profondi).

Se in questo chakra l'energia non fluisce correttamente può dare luogo a problemi di voce, debolezza delle corde vocali, difficoltà nella comunicazione, malfunzionamento della tiroide e necessità di parlare molto, o al contrario paura di parlare per evitare problemi.

Per bilanciare il chakra della gola si possono eseguire esercizi di rotazioni e movimenti del collo, fare esercizi di vocalizzazioni, canto, urlando tutto quel che si è trattenuto dentro... andando in un posto tranquillo! Lo si può equilibrare anche cantando mantra in modo ripetitivo e sistematica.

Il colore a lui associato è l'azzurro. Rappresentato da un fiore di loto a 16 petali. Il mantra a lui associato è composto dalla sillaba HAM.


Ajna chakra 

Anche conosciuto come il terzo occhio, il sesto chakra si trova al centro della fronte e governa le tempie, il plesso carotide e ovviamente la fronte.

Legato alla mente, la percezione interiore al di là dei cinque Elementi, Ajna chakra in sanscrito significa "percepire". 

Il suo elemento è la luce. Ed è legato a tutti i sensi.

Governa le ghiandole pineale e pituitaria. Mentre la sua ghiandola di riferimento è l'ipofisi.

Questo chakra controlla l'ego e il superego, così come i due nervi ottici.

Collegato al sistema nervoso e alla colonna vertebrale. Ajna Chakra è la chiaroveggenza, l'immaginazione creativa, l'intuizione, la lucidità mentale. È anche la comprensione della verità e il sapersi dirigere sul cammino della conoscenza e sul cammino interiore. Si occupa di comprendere i concetti e di mettere in pratica le proprie idee. 

È solitamente bloccato dalle illusioni.

Quando questo chakra è aperto, ne beneficiano la concentrazione e l'intuizione, insieme alla capacità di immaginare e dar vita a concetti visivi nella propria mente, abilità che riflette una profonda armonia interiore.

In disequilibrio questo potente centro energetico potrebbe causare allucinazioni, problemi psicologici, problemi di vista, frequenti emicranie e stati di confusione mentale.

Per equilibrare il chakra del terzo occhio, le meditazioni guidate sono molto efficaci. Ma anche massaggiandosi le tempie e il contorno degli occhi con movimenti circolari.

Il suo colore è l'indaco, ma lo possiamo trovare associato anche al blu e al viola. È simboleggiato da un fiore di loto leggermente diverso dai precedenti, con solo 2 petali. Il mantra a lui associato è composto dalla sillaba AUM.


Sahasrara chakra

Legato alla coscienza cosmica, al cervello, alla coscienza e all'energia sottile, il settimo chakra è anche conosciuto come chakra della corona. Si situa in cima alla testa ( al livello della fontanella), proprio come una corona, e controlla la parte superiore della testa e il sistema nervoso.

In sanscrito, il suo nome significa "loto dai mille petali". Il suo elemento è il metallo. La sua ghiandola di riferimento è l'epifisi.

Legato alla libertà assoluta, al divino, alla serenità massima e alla gioia. Unisce l'uomo al potente divino.

Sahasrara chakra governa la spiritualità, l'evoluzione, la relazione dell'individuo con l'al di là, l'incontro del microcosmo e del macrocosmo, la saggezza e la conoscenza trascendentale. È solitamente bloccato dal materialismo e gli attaccamenti terreni.

Quando l'energia fluisce correttamente in questo chakra ne beneficiano la nostra capacità di comprensione, la coscienza e l'apprendimento. Il pensiero si evolve e diventa puro, non contaminato, trasformandoci lentamente da osservatori a leader ed esercitando una profonda forma di consapevolezza volta a trascendere le concezioni deleterie e lasciare che le cose accadano attraverso noi.

I problemi con questo chakra possono causare la necessità di dominare e manipolare gli altri per ottenere quello che si vuole, il voler sempre avere ragione, la prepotenza, la rigidità del pensiero, un alto ego, valori materialisti, difficoltà di concentrazione e di pensare autonomamente.

Ancora una volta, esercizi di meditazione sono molto utili per bilanciare questo centro energetico. Ma anche coltivando consapevolezza, concentrazione e nutrendo la propria parte spirituale.

Il suo colore è il viola o il bianco. Come indicato dal suo nome, Sahasrara chakra è rappresentato da un fiore di loto dai mille petali. Il mantra associato è composto dalla sillaba OM.

I chakra si trovano nel corpo fisico sottile e sono in relazione diretta con l'energia cosmica. Si considera che alla base della colonna vertebrale ci sia un'energia chiamata Kundalini. Questa energia di vita, inesauribile e che non può essere quantifica, è una necessità fondamentale della nostra esistenza, di cui solo una piccolissima parte circola nei nostri chakra. Gli Yogi, attraverso una pratica regolare delle posture, degli esercizi di respirazione, concentrazione e meditazioni, si preparano sul piano fisico e nervoso, in modo che il loro corpo possa sopportare, attraverso i canali energetici, la forza della kundalini il giorno in cui si risveglierà, perché se questa forza si manifesta e attraversa un sistema nervoso non correttamente preparato, provoca numerosi danni.

Per i saggi indiani, anche solo la piccolissima quantità di kundalini che circola in noi è capace di darci salute, benessere e gioia di vivere. L'obiettivo dello yoga e dell'Ayurveda è di svilupparla circondandosi con le giuste difese, in modo da permettere alla nostra forza vitale di svilupparsi per una vita migliore.


Gli Srota

Secondo la Charaka Samita, uno dei grandi trattati dell'Ayurveda, tutte le circolazioni avvengono attraverso un certo numero di canali visibili e invisibili che percorrono la totalità dei tessuti del corpo. In questo modo, le Shira sono le vene, le Dhamani sono le arterie, le rasavahini sono i canali linfatici e le Nadi sono i canali energetici, attraverso cui circola Prana, l'energia della coscienza. Mentre gli srota sono grandi canali di circolazione, grandi fiumi nei quali scorrono diversi fluidi. 

In funzione di ogni srota, il fluido che circola sarà o quello dei dosha, o quello dei dhatu, o quello dei mala (termini spiegati precedentemente qui). Nella terapia Ayurvedica, il medico cercherà quale srota è ostruito o bloccato e come far circolare nuovamente i fluidi all'interno del corpo.

Pranavaha srota

È il canale d'energia che permette la circolazione del prana, il soffio, la sorgente di vita, l'energia vitale. Vaha significa "che scorre". Srota significa "sentiero", "fiume". 

Annavaha srota

È lo srota del sistema digestivo. Anna significa "nutrimento", "cibo". Questo srota assicura la circolazione del cibo dalla bocca fino all'ano.

Ambudavaha srota

Si occupa della circolazione dell'acqua e di qualsiasi fluido e liquido. Ambuda significa "acqua".

Dopodiché ci sono gli srota che trasportano i sette dhatu

  • rasavaha srota, in cui circola il succo nutriente, che parte dal cuore e dai dieci vasi sanguigni e di cui fa anche parte la circolazione linfatica.
  • raktavaha srota, lo srota del sistema circolatorio, che parte dal fegato e la milza e trasporta il sangue in tutto il corpo.
  • mamsavaha srota, che concerne tutti i tendini, legamenti, muscoli e pelle.
  • medavaha srota, che parte dai reni e i tessuti adiposi dell'addome.
  • ashtivaha srota, che parte dal bacino.
  • majjavaha srota, lo srota del sistema nervoso, che concerne il cervello e il midollo spinale.
  • shukravaha srota, la cui origine si situa nel sistema riproduttivo, i testicoli o le ovaia.
Gli srota che si occupano della circolazione dei mala sono : 

  • purishavaha srota, la cui origine si trova nel colon e il retto,
  • mutravaha srota che ha inizio nei reni e passa dalla vescica,
  • swedavaha srota, la cui origine si trova nei tessuti adiposi e nei follicoli piliferi.
L'ultimo srota decritto nei testi è manovaha srota, l'energia mentale o del pensiero, o semplicemente il sentiero percorso dai pensieri.


Le Nadi

Esistono più di 72 000 Nadi, che sono i meridiani o canali energetici.  Dodici di loro - i Khostanga Nadi - sono associati agli organi, gli stessi descritti nella medicina cinese per l'agopuntura:

  • hridaya, il cuore
  • kloman, i polmoni
  • yakrut, il fegato
  • sthulantra, l'intestino crasso
  • amashaya, lo stomaco
  • vrikkau, i reni
  • basti, la vescica
  • pittashaya, la cistifellea
  • pliha, la milza
  • ksudantra, l'intestino tenue
  • tridosha, il pericardio.
Si trova anche amata, la Nadi che governa e janma la Nadi della concezione o della nascita.

Una volta, quando l'agopuntura era praticata in India, i medici utilizzavano molto le conoscenze di queste Nadi. Ma con il tempo, altre Nadi che collegano gli organi, gli srota e i subdosha, hanno preso il sopravvento nella pratica medica dell'Ayurveda.


I Marma

I marma sono punti chiave, dei punti d'intersezione, in cui si incontrano la coscienza e il corpo. I 107 punti marma principali, ognuno con un proprio nome specifico e una propria funzionalità, sono considerati come dei "sotto-Chakra". Ma se i chakra si trovano nel corpo fisico sottile - e non hanno quindi nessuna esistenza materiale -, i punti marma sono delle zone fisiche tangibili,  in relazione con gli strati sottili. Per capire meglio questo concetto, possiamo fare il parallelo con ciò che chiamiamo il centro di gravità: del tutto reale, ma non possiamo vederlo. È esattamente la stessa cosa per i punti marma.

Dal punto di vista fisiologico, i punti marma sono nella gran maggioranza dei casi, dei punti di corrispondenza tra i muscoli, i tendini, le ossa, i nervi... che restano sempre in relazione con la coscienza. Sono gli intermediari tra il visibile e l'invisibile, tra il tangibile e l'intangibile, tra l'energia limitata e quella infinita.

La scienza dei punti marma veniva soprattutto utilizzata per l'anestesia durante le operazioni, in particolare durante i trattamenti dentari. I punti marma sono la chiave dei massaggi Ayurvedici.

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