Liberati della brava bambina di Maura Gancitano e Andrea Colamedici

In occasione della quarta edizione delle colazioni letterarie, il LAC, in collaborazione con l'Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino, ha invitato Maura Gancitano per parlare del suo libro "Liberati della brava bambina" (Marzo 2019).

Da tempo nutro una vera e propria passione per Maura Gancitano e suo marito Andrea Colamedici, che su Audible hanno publicato vari loro libri e podcast di divulgazione filosofica, con un linguaggio accessibile, approfondimenti e esempi che aiutano a capire concetti anche complessi. 

"Liberati della brava bambina" lo avevo letto (...o meglio ascoltato, ormai la conoscete la mia passione per gli audio libri) tempo fa. Anche se ricordo che all'epoca mi aveva entusiasmata, non ho mai preso il tempo di presentarvelo... Ahimè non ho sempre il tempo di parlarvi di tutti i libri che leggo e ascolto. 

Questa conferenza però mi ha dato voglia di ascoltarlo nuovamente... e finalmente eccomi qui a parlarvene ! E quale giorno migliore se non l' 8 marzo. Giorno in cui tutto il mondo o quasi festeggia i Diritti delle Donne (e non cadiamo nel tranello di ridurre l'8 Marzo alla festa della Donna, per favore !).

Innanzi tutto voglio dire che  "Liberati della brava bambina" è un dono incredibile all'umanità ! Quella futura che in gran parte deve ancora emergere, ma che qui o là se ne vedono già degli accenni ! Gli autori sono due menti brillanti. Un libro che tutte le donne dovrebbero leggere... ma da mettere in mano anche e soprattutto agli uomini !

Come non riconoscersi nelle emozioni e nei tratti psicologici delineati così spiccatamente bene da Maura e Andrea ! Questo libro parla a noi donne in primis, parlando di noi tutte. Comprendendo la vasta gamma di sfumature che ne fa la ricchezza.

Per spiegarvi in poche parole il concetto di questo libro senza nemmeno svelarvelo troppo... Maura Gancitano e Andrea Colamedici esplorano l'archetipo femminile, attraverso otto storie di donne, prese sia dalla mitologia, dalla religione, dalle fiabe e da romanzi che dal mondo del cinema, per arrivare a delinearne i vari aspetti de il problema senza nome

Inizia così il libro :

"Anche se ha fatto tutto quello che c'era da fare, anche se ha raggiunto quel che si era prefissata, c'è ancora qualcosa di sostanziale che la rende infelice. È come una tessera che non si incastra bene dov'è collocata, un tassello mancante, un problema senza nome. A volte questa assenza è disperata; altre volte tutto va avanti così velocemente che non ci pensa più ma, appena il ritmo rallenta, ecco riaffacciarsi la solita inquietudine a cui non trova risposta."

Man mano che ci si inoltra nel saggio il lettore esplora la propria emotività, riconoscendo e sentendo nominare le emozioni che lo hanno abitato fin qui e che finora non esprimeva nemmeno a se stessa per paura del giudizio proprio (dato dai condizionamenti sociali) o altrui. 

Liberati così dalla vergogna, dal senso di colpa e di inadeguatezza ci permettiamo di emergere a noi stesse : "Otto storie per fiorire" appunto, perché una volta innescato il processo di riconoscimento delle emozioni, accettandole per quello che sono e assumendole, impariamo a risplendere della nostra vera natura, a lasciar emergere la nostra creatività e ad ascoltare i nostri desideri senza lasciarci portare da quelli che non ci appartengono. È un esercizio continuo però, nel quale non si può dare nulla per acquisito e nulla per scontato. 

"Nessuna conquista è per sempre, nessuna dittatura è per sempre, nonostante l'entusiasmo o la disperazione possano far sembrare vero il contrario. Bisogna continuare a difendere la libertà anche quando tutto sembra perduto e agire di conseguenza. Perché ci si abitua a tutto : ma quando abituarsi significa rinunciare alla libertà bisogna agire e riprendersela, a ogni costo. Per questo Lei dovrebbe sempre domandarsi : a cosa mi sono abituata senza rendermene cont ?"

E ciliegia sulla torta, usando sempre del loro solito approccio filosofico che così bene li contraddistingue, gli autori propongono al lettore delle soluzioni e degli strumenti pratici per liberarsi dal ruolo "della brava bambina". 

Per che ciò avvenga al di là della sfera personale... non tocca solo alle donne intraprendere il cammino di liberazione... ma anche all'uomo. Un cammino diverso per certi aspetti, ma che richiede altrettanta forza e coraggio. Il coraggio di rinunciare a dei diritti di nascita e la forza di andare in contro alle proprie emozioni. Emozioni troppo a lungo represse proprio per fatto di essere Uomo ! È nell'unione del maschile e del femminile come alleati che porterà la nascita di una società nuova basata sul rispetto dell'essere a prescindere dal suo genere.

Ecco perché questo libro secondo me non è indirizzato unicamente alle donne... anche se il titolo lascia supporre che sia una lettura per le "brave bambine" cresciute e rimaste intrappolate in quel ruolo ! 

"Il problema senza nome non è una patologia, ma un desiderio, e ogni desiderio si risolve solo quando viene esaudito."

Un'altra forza di questo saggio è il fatto di essere privo delle solite lamentele sul genere umano di sesso maschile che opprime il genere umano di sesso femminile. Maura Gancitano e Andrea Colamedici ci forniscono qui argomentazioni complesse senza mai entrare nello stereotipo e nello scontato. Una narrazione precisa e concisa, che si appoggia su numerose referenze... che d'altronde si ha subito voglia di leggere ! 

Infatti è dopo l'ascolto di questo libro che ho letto "Le nebbie di Avalon" e mi sono procurata il libro "La tenda rossa"... che non ho ancora letto ma non appena finirò il libro in corso ("Il mondo segreto dei bambini") sarà il prossimo che divorerò ! Ed ho aggiunto altri libri sulla mia lista "Prossimi Acquisti" come "Il taccuino d'oro" di Doris Lessing e "Sul mio corpo" di Emily Ratajkowsky.

Vi avverto... in genere i libri di Maura Gancitano e Andrea Colamedici sono ricchi di rimandi letterari che avrete voglia di leggere e/o approfondire. Non solo invitano a riflessioni proprie, ma ci aprono la porta verso nuove investigazioni. Capite meglio perché li adoro ?!

"Le storie hanno sempre avuto per l'umanità un effetto trasformativo e rivoluzionario, aiutando chi le ascoltava e leggeva a passare all'azione, a cambiare la propria vita. (...) Non avviene con tutte le storie, ma solo con quelle che nascono da una vera urgenza, dal bisogno di offrire al mondo una prospettiva inedita attraverso cui guardarsi e guardare. La lettura diventa esperienza, e per questo può condurre fuori da una gabbia in cui non sapevamo di essere rinchiusi."

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