Per il mio bene

Non conoscevo Ema Stokholma... scusate l'ignoranza, ma proprio la TV non la guardo e nemmeno mi interessa ! 

Avevo voglia di ascoltare un romanzo, una storia vera... e che non durasse troppo a lungo... il tempo del viaggio di andata e ritorno in aereo Malpensa - Napoli... La sinossi mi ha catturata...

Non sono stata delusa. Certo la lettura fatta dall'autrice stessa con accento francese non è particolare e forse qualcuno troverà da ridire, ma a me piace quando sono gli autori stessi a leggere il proprio libro, soprattutto se è autobiografico.... è come se entrassi di più in intimità con la sua storia, con l'autore.

Il racconto vi dico già è straziante ! Il linguaggio crudo e affilato ci catapulta in una realtà dei nostri giorni, nella nostra società... In una violenza verbale e fisica al limite del sopportabile.

Per fortuna la capacità di Morwenn, alias Ema Stokholma, di ricadere sulle sue gambe, di prendere la sua vita in mano, di scavare nelle sue paure, le sue nevrosi... per liberarsi del fardello che gli hanno indossato i suoi genitori... è esemplare.

Inoltre Ema, ci pone davanti a uno dei gravi problemi della società odierna : la colpa di continui abusi e violenze (qui parla di minori... ma allargherei anche alle donne, e perché no anche agli uomini) è unicamente del carnefice ? Che ruolo hanno i vicini, gli insegnanti, gli assistenti sociali... nell'identificazione, la prevenzione e nel prendere in carico gli abusi, o anche soltanto il sospetto abuso, in modo totalmente sicuro per la vittima, in modo che una persona che subisce tali ingiurie possa sentirsi libero di dire il suo inferno ?! 

Un bambino che cresce nella violenza non si rende nemmeno conto che quello che vive non è normale. Crescendo certo capirà, ma ormai quanto avrà subito la sua autostima, il suo corpo e la sua anima ?! Si può perdonare un carnefice psicotico ? È davvero cosciente di quel che fa ? 
E dopo ? Come liberarsi da ciò che si porta addosso come ferite ?!

Certo, si dice che il PERDONO è per se stessi, è un peso in meno che ci si porta dietro, è liberatorio... certo a parole è facile da dire... ma il vero Perdono, quello che riesce a baciare il proprio carnefice con sincero affetto e compassione, come Gesù baciò Giuda... quel Perdono lì, dopo aver subito tanto... personalmente penso sia la ricerca di tutta una vita. 

In tanto Ema ci dà delle piste di riflessione, e attraverso il suo esempio ci ridà speranza, mostrandoci che è possibile venirne fuori, e anche avvicinarsi al perdono attraverso la volontà di capire e di andare oltre alla propria percezione dei fatti.

Detto questo... è un romanzo tutto da scoprire da leggere... in formato cartaceo o come me in audiolibro.

Sarò lieta di leggere i vostri commenti e impressioni al proposito.

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