Tutto quello che ho scoperto sulla dislessia
Tra le pratiche Yogiche, che Patanjali ci descrive negli Yoga Sutra, per liberarci dalla sofferenza, c'è Svadhyaya, ovvero, lo studio del Sè attraverso l'autoanalisi, la meditazione e lo studio di testi.
Quando si parla dello studio di testi, solitamente si intendono scritti come gli stessi Yoga Sutra, o la Bhagavad Gita... testi yogici quindi.
Ma mi capita, e sicuramente non sono l'unica, che la conoscenza del "mio" Sè, passi attraverso letture di testi che non hanno niente a che fare con lo Yoga, o con la Meditazione.
Ed è proprio quel che è successo con questo libro del Dr. Benny Fera, psicologo esperto in DSA (Disturbo Specifico dell'Apprendimento), in cui ci racconta tutto quello che ha scoperto sul funzionamento del cervello e emotivo di un DSA, basandosi sui suoi studi in psicologia e nelle neuroscienze, ma anche e soprattutto, attraverso la sua esperienza personale e il suo vissuto scolastico da bambino e ragazzo con DSA non diagnosticato.Infatti Benny (viene facile chiamarlo così, tanto il suo modo di scrivere e spiegarci concetti anche complicati è fluido, semplice e ...conviviale mi vien da dire, sembra di leggere la lettera di un amico di sempre... saranno le esperienze condivise ?!) ha scoperto di avere le stesse caratteristiche dei bambini con DSA durante i suoi studi in psicologia. Da lì ha voluto specializzarsi in quella branchia per poter aiutare i bambini e i genitori ad uscire dall'impasse di una diagnosi che fa credere che avere uno o diversi DSA, sia una malattia, una menomazione o un problema da risolvere.
Vita a stretto contatto con la natura |
Una scelta che, anche se può sembrare sia stata indotta dalla ricerca di facilità, non lo è per niente. Infatti scegliere di istruire i propri figli significa prima di tutto, prendersi tutta la responsabilità della loro istruzione sulle proprie spalle... e vi posso assicurare che ci sono giorni in cui viene il capogiro !
Museo oceanografico |
Se dovessi tornare indietro lo rifarei altre 1000 volte !
Ci sono tanti modi di fare la scuola parentale : c'è chi decide di seguire il programma scolastico, chi di affidarsi a corsi per corrispondenza, altri genitori ingaggiano insegnanti che vengono a casa, o utilizzano in modo casalingo metodi di pedagogie attive come Montessori, Steiner, Reggio Emilia... Ci sono tante possibilità e generalmente ogni famiglia trova quel che più gli si addice.Laboratorio di caccia preistorica |
...No è vero, non leggeva, ma lui e sua sorella avevano tempo per esplorare e approfondire i loro numerosi interessi con vivida passione : la preistoria, imparando a ritagliare delle punte di frecce nei ciotoli della spiaggia, ad accendere il fuoco o ad utilizzare un arco preistorico.
All'atelier Espace Abrité |
Passeggiate tra amiche |
Andavamo ad incontrare mestieri come quello del giardiniere o della fiorista che li intratteneva con un laboratorio di composizione floreale.
Razzo ad Acqua |
E per quelli che si preoccupano della "socializzazione" : avevamo un bel gruppo di amici "Non-Sco" di una trentina di bambini di tutte le età, imparando così che l'amicizia non sottostà a limiti di età.
Vivevano liberi, ma non privi di educazione e interessi personali.
Geometria divertente |
Moto della seconda guerra Mondiale |
Cucinando insieme |
Scherma |
Laboratorio di pittura parietale |
Osservando il mondo |
Imparando a ricamare |
Compasso Mon Amour |
Laboratorio di Ceramica all'aperto |
Meraviglie al museo |
Alla première del Flauto Magico |
Colorando l'alfabeto |
In prima fila per ascoltare violini Zigani |
Yoga |
Tra ulivi centenari |
Museo Fernand Léger |
Osservando un micro-habitat |
Felici di vivere in libertà |
Fagottini di lavanda per gli armadi |
Ma chiaramente non potevo dividermi in due. Ed ecco che al mio rifiuto e alla mia proposta di leggerglielo più tardi, si è contrapposta la sua impazienza nata dal bisogno pressante di conoscere il seguito di quella storia.
Tavola del 100 |
"Mamma, C e A fanno CA, giusto ?!"Eccola ! La motivazione, la naturale inclinazione alla conoscenza, intrinseca alla natura dell'essere umano, spinta dal bisogno pressante di sapere, che sbocciava nell'apprendimento naturale e quasi autonomo della lettura!
Mio figlio ha imparato a leggere a 8 anni.
Alla scoperta delle scienze |
Ma non voglio allontanarmi troppo dal soggetto di questo articolo, e nemmeno dilungarmi troppo.
Lombricompost |
Tanto che, i primi anni, Thomas voleva abolire le vacanze scolastiche: erano una perdita di tempo secondo lui. 😂
Pizzaiolo in erba |
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Teatrini tra amici |
Ebbe un insegnante poco comprensiva, di quelle che hanno poca pazienza con i bambini che hanno bisogno di più tempo, e arrivano presto alle loro conclusioni irremovibili, che il bambino è svogliato, manca d'impegno e che a casa i genitori non lo seguono.
Sono stati anni difficili in cui mi implorava di tornare a fare la scuola parentale.
Con i nostri cuori infranti, siamo riuscite alla fine della quinta elementare a far valere la sua diversità di ragionamento che hanno diagnosticato come discalculia. E fu il mio primo approccio con il mondo delle DSA.
Arrivati alle medie è stato un percorso difficile per entrambi.Per Marilou, la sfida è stata quella di far valere la sua diagnosi davanti a docenti reticenti e la stipulazione di un PEP (Progetto Educativo Personalizzato). Ma almeno avevamo già una diagnosi e dei test che facevano emergere le sue difficoltà anche se non potevano rientrare nella dislessia o la disortografia attestata. Marilou è quindi in zona grigia per quanto riguarda la dislessia e la disortografia.
Per Thomas invece è stato un po' diverso. È calato drasticamente l'interesse per lo studio. Non aveva più quella scintilla di curiosità che lo portava naturalmente verso gli apprendimenti... l'età forse ?! Si certo, ma così drasticamente, con veri blocchi, in stato di ansia davanti a compiti in classe o a casa sembrava strano.
Disegno dal vivo davanti alla gabbia degli Ara Macao |
Abbiamo così scoperto che anche lui è disortografico, dislessico e per condire il tutto ha un Alto Potenziale Cognitivo (APC, qui troverete un opuscolo fatto benissimo per approfondimenti personali) con cui ha saputo abilmente nasconderci le sue difficoltà.
Purtroppo malgrado tutta la legislazione scolastica, le diagnosi scritte da specialisti, PEP e tutta l'attrezzatura dello studente con DSA, non è sempre facile far rispettare i diritti di questi ragazzi, e non parlo solo per i miei figli.
Quando muovevo i primi passi nel mondo delle DSA, altri genitori con figli nella stessa situazione dei miei mi avevano avvisata :
"Dovrai lottare, sarà una guerra tra te e i professori per far valere i diritti dei tuoi figli !".Non ci potevo credere e mi rifiutavo ! Anche perché sono convinta che la collaborazione e la comunicazione siano essenziali per il bene del ragazzo, in primis.
Ma purtroppo mi sono dovuta rendere all'evidenza : si deve diventare "Genitori rompi scatole", spingere, spingere e ancora spingere. Avvolte fare anche la voce grossa, per ottenere quel che è di diritto... e ancora, avvolte si arriva solo a compromessi !
C'è ancora molta strada da fare per migliorare la presa in carico di queste menti brillanti, creative, ingegnose bollate di problematiche, svogliate e distratte. Un sistema scolastico che permetta a tutti di fiorire secondo le proprie qualità, piuttosto che di adattarsi secondo le proprie difficoltà è purtroppo ancora un miraggio.
Immaginate per un istante, quanto potrebbe essere bella, armoniosa e creativa una società in cui ognuno avrebbe la possibilità di sbocciare secondo la sua natura profonda ?! Sono un irrimediabile sognatrice, lo so ! E mi rendo conto che dovrò ancora e ancora calarmi nei panni dell'avvocatessa dei miei figli... prima di vedere i miei sogni diventare realtà.
Ma per fortuna, nella mia natura, è inscritto l'ottimismo e la positività !
In ogni situazione, in modo inconscio e automatico per la maggior parte delle volte, cerco il lato positivo e/o l'insegnamento che ne posso trarre, che sia personale o allargato alla famiglia.
Andando alla scoperta delle particolarità del cervello con DSA, ho imparato molto sul modo di funzionare dei miei figli, ma anche sul mio, scoprendo che anch'io "avevo" o "ho" dei DSA... o meglio, una mente creativa !
Per anni ho pensato di essere meno capace, meno intelligente dei miei compagni... questo durante tutti i miei studi e me lo sono portato dietro fino all'età adulta ! In pratica, scoprire di avere dei DSA mi ha permesso di fare la pace con me stessa, con le mie lacune, con le mie difficoltà e rendermi conto che l'intelligenza non centra nulla, e tanto meno l'impegno o la volontà !
Ma bando alle chiacchiere, ora vi racconto quel che ci svela Il potenziale DSA di Benny Fera... che in fondo siete qui per questo !
Benny Fera ha scritto diversi libri sulla dislessia, sulla scuola ideale, e sulla sua esperienza di bambino dislessico. In questo ci espone il risultato dei suoi studi e delle sue ricerche, sottolineando diverse volte il fatto che avere una diagnosi di DSA non significa essere sbagliati o malati, ma semplicemente avere un funzionamento cerebrale diverso dalla maggioranza.
Infatti sarebbe maggiormente l'emisfero destro a essere coinvolto nelle riflessioni. Questo emisfero non ha un pensiero lineare, logico, ma una visione d'insieme, un pensiero in arborescenza, creativo, che si spinge oltre il ragionamento sequenziale, saltandone le tappe, spesso il bambino arriva alla soluzione senza sapere esattamente quale percorso ha intrapreso. Questo modo di risoluzione dei problemi viene anche chiamato intuitivo. Ciò non significa che questi bambini nascono con doti sovrannaturali... semplicemente che il loro ragionamento è veloce e prende in considerazione tanti fattori nello stesso tempo.Ed è proprio questo modo di funzionare, che nel sistema scolastico è visto come una difficoltà, un difetto, qualcosa che impedisce di essere adattato al sistema. Invece di essere visto come una una qualità da sfruttare a beneficio non solo dell'autostima del bambino/ragazzo, ma di tutta la classe e della società in seguito.
Essere creativi non significa poter fare soltanto gli artisti, i pittori o i musicisti... Il potenziale creativo lo si può impiegare in diversi ambiti come per esempio l'architettura o il mestiere dell'avocato... In tanti mestieri c'è bisogno di creatività : per trovare nuove soluzioni, innovazioni, nuovi modi di fare e di vedere il mondo, risoluzioni di problemi originali...
In pratica la società ha bisogno di menti creative come quelle che oggi etichettiamo come "Disturbo Specifico dell'Apprendimento"...come se fosse una malattia da curare. Ma avere una mente creativa, o avere un funzionamento cerebrale che predilige l'emisfero destro, per dirla in un altro modo, non è una cosa che si può cambiare, tanto quanto non si può chiedere a un pesce di volare !
Eppure è quello che la scuola, la società continua a chiedere hai nostri ragazzi, mettendoli in scacco con metodi d'apprendimento e d'insegnamento completamente obsoleti, basati sull'antico (ormai) bisogno di mano d'opera preparata a lavorare in fabbrica per 8 ore al giorno, consumando il proprio corpo e la propria mente in compiti monotoni, sequenziali e fondamentalmente sempre gli stessi.
Oggi giorno le fabbriche chiudono, delocalizzate in altri paesi o addirittura la mano d'opera viene rimpiazzata dalla robotica.
Eppure continuiamo con lo stesso metodo scolastico : con la campanella che ritma gli orari di studio (la stessa che ritmava le giornate di lavoro in fabbrica...), malgrado numerosi pedagoghi, da più di un secolo ormai, abbiano sprecato inchiostro, voce, e sudore per far validare e promuovere metodi d'insegnamento più vicini alla natura stessa del bambino, che rispettino l'unicità intellettuale e ritmica di ognuno di loro, mettendo in risalto le loro personali doti piuttosto che sottolineare le loro difficoltà.
Metodi come quello di Maria Montessori, o dei ragazzi felici di Summerhill hanno provato la loro efficacia e il benessere emotivo che ne trae il bambino. Eppure oggi, nel 2021, rimangono metodi riservati a pochi (che si possono permettere scuole private).
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Janusz Korczak |
Il malcontento non viene soltanto dagli alunni e dai genitori, sono numerosi anche gli insegnanti che vorrebbero vedere le cose cambiare.
A mio parere, la scuola di oggi non è più conforme alla società per la quale è sensata preparare le generazioni future, è una scuola obsoleta e andrebbe riformata interamente !
Tornando ai bambini con DSA, (scusate mi perdo nei miei discorsi... ma questo dell'educazione scolastica è stato, sin dalla nascita dei miei figli, un tema che mi preoccupa molto !) per cercar di nascondere il problema reale, questi scolari, vengono dotati di mezzi compensativi, stipulati PEP con agevolazioni e verifiche differenziate... ma nessuno ancora riesce a fare un vero lavoro di potenziamento delle qualità affini a questi ragazzi, nessuno si prende cura di lasciar questi bambini utilizzare il loro potenziale creativo, sfruttando le loro qualità. E nessuno si preoccupa delle ripercussioni sulla loro autostima di tutte le etichette che si appiccicano su di loro, per spiegare come mai non riescono ad adattarsi a un sistema, come mai non aderiscono allo stampo predefinito e calibrato su una generalizzazione e standardizzazione della società, a cui pochi riescono realmente conformarsi.
Eppure la Storia, ci parla di tanti geni e visionari che hanno cambiato il mondo, salvato vite, o creato bellezze che ancor oggi ci accalchiamo per andare a vedere o sentire. Geni che per la maggior parte, avevano difficoltà a scuola, o erano considerati al margine del mondo accademico, come Darwin, Gallileo, Da Vinci, Michelangelo e Einstein...
Certo, l'obiettivo non è quello di fare dei nostri figli dotati di una mente creativa, dei geni... ma se fossimo in grado di imparare dalla Storia, appunto, allora ci occuperemmo di riformare tutto il sistema educativo per lasciare lo spazio ad ogni seme di germogliare e diventare quello che racchiude dentro Sè, senza diagnosi, senza giudizi, senza approvazioni o scale di valore.
Valorizzando la diversità che da sempre rappresenta la più grande ricchezza dell'umanità !
Benny Fera è uno di quelli che ha analizzato, sia dal punto di vista di esperienza personale che dal punto di vista scientifico, i problemi del sistema scolastico, ponendoci le giuste domande sulle quali ci dovremmo interrogare tutti, con o senza figli con DSA.
Se volete approfondire l'argomento, cliccando qui, trovate il blog di Benny Fera.
Dedicato ai miei figli, da sempre la fonte della mia ispirazione e ricerca personale.
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