"Ci vuole un villaggio per crescere un bambino. ci vuole un bambino con autismo per elevare la coscienza del paese". Coach Elaine Hall
Noi stessi potremmo essere Aspie senza saperlo. Dopotutto hanno iniziato a diagnosticare questa sindrome solo nel 1994. Ma soprattutto potremmo avere a che fare quotidianamente con persone con una sensibilità molto alta e per le quali è importante che tutti noi impariamo ad adottare un atteggiamento meno aggressivo e maggiormente inclusivo, smettendo di sottolineare le difficoltà e i punti deboli ma mettendo in valore e quasi "sfruttando" mi vien da dire, le qualità che posseggono. E questo atteggiamento dovrebbe entrare nelle nostre abitudini, a prescindere di qualsiasi disturbo.
Che mondo migliore sarebbe se ci concentrassimo su quello che sappiamo fare invece di ciò in cui non siamo abili.
Nel libro Aspergirls, Rudy Simone ci spiega con ironia e semplicità, la vita, avvolte anche drammatica, di una persona con la sindrome di Asperger, che sia nell'ambito scolastico, professionale, sentimentale e personale.
"Non conosco nessuno che è totalmente autistico o puramente neurotonico. Anche Dio ha avuto alcuni momenti autistici, motivo per cui i pianeti ruotano". Jerry Newport
Oltre alla voce di Rudy Simone, lei stessa Aspie, nel libro troviamo le testimonianze di numerose persone con diagnosi di sindrome di Asperger, compagni e genitori. In questo modo possiamo farci un'idea con svariate sfumature, su cosa significa vivere o convivere con la sindrome di Asperger. Come possiamo aiutarle e sostenerle.
Perché conoscere significa liberarsi dai pregiudizi e delle paure, per avvicinarci con il cuore aperto alla meravigliosa diversità dell'essere umano.
Rudy Simone solleva anche il problema della diagnosi nelle femmine. In fatti le ragazze con condizioni nello spettro Autistico sono diagnosticate meno frequentemente dei maschi. Le capacità camaleontiche e le abilità nel trovare strategie di adattamento possono spesso nascondere i disagi e le difficoltà di queste ragazze.
Ecco perché l'autrice, ha scelto un titolo al femminile... ma penso sia un libro utile da leggere per chiunque sia a contatto con persone nello spettro, a prescindere dal sesso o dall'età, ma anche per chi semplicemente vuole scoprirne di più sulla mente e sull'eterogeneità dell'essere umano.
"I medici hanno detto che avevo l'autismo. Mia madre mi prese le mani, mi guardò negli occhi e disse : "Tu sei perfetto": Non temere le persone con autismo, abbracciale. Non cacciarle via dalla tua vita ma accettale perché solo allora essi brilleranno". Paul Isaacs
Essere "diversi" non è un difetto, ma una ricchezza per tutta la comunità. Le più grandi invenzioni e innovazioni sono scaturite da menti fuori dal comune, da visionari che hanno la capacità di pensare oltre gli schemi comuni. Dovremmo onorare e stimolare tali sensibilità invece di considerarle come "malate", perché il termine Sindrome o Disturbo, è a quello che si riferiscono.
"Per avere successo nella scienza e nell'arte un pizzico di autismo è essenziale" Hans Asperger
Il secondo libro di Tony Attwood e Carol Gray, è più un manuale pratico sia per le famiglie che per gli insegnati, ma anche per la persona Asperger stessa. L'obiettivo di questo testo è di informare sull'importanza della comunicazione della diagnosi e dei vantaggi che questa offre soprattutto per ciò che riguarda i bambini e gli adolescenti.
"È giunto il momento di curare la società, non le persone affette da autismo". Tina J. Richardson
Secondo Carol Gray e Tony Attwood, la diagnosi può essere comunicata al bambino, basandosi sui punti di forza, già sin dagli otto anni. Ma se la diagnosi viene scoperta durante l'adolescenza allora è preferibile aspettare la fine di questa fase critica della vita. Ovviamente ogni caso è da valutare a se, e gli autori propongono strategie utili per diversi situazioni.
Nel libro viene anche abbordato il dilemma di come e se annunciare sul posto di lavoro la diagnosi.
Quel che ne scaturisce è sicuramente l'importanza della consapevolezza della propria condizione in un approccio positivo e innovativo al concetto di neurodiversità.
"L'autismo non è un "dono". E per molti è una lotta senza fine contro scuole, luoghi di lavoro e bulli. Ma da un certo punto di vista può essere un superpoteri." Greta Thunberg
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