Shikoba


Shikoba mi si è presentato dapprima in sogno : mi ha guidata all'interno di una grotta, nella quale un piccolo lume vegliava sulla mia anima. Mi ha mostrato come sedermi, con tutta me stessa: come far sedere il mio corpo, i miei pensieri e la mia anima, restando immobile.
Il sogno è svanito al mattino con il canto dell'allodola. Ma la sua immagine mi è rimasta impressa nella mente. Lui, seduto, le gambe che lo avvolgono, le mani in posizione di meditazione, supportando un teschio, che ci ricorda la natura mortale dell'essere umano, di quanto siamo piccoli e insignificanti in confronto  all'universo, ci ricorda di essere umili, come le sue vesti, rosse senza fronzoli o decorazioni. Il suo capo è ornato soltanto da uno chignon. In mezzo alla fronte risplende il suo sesto Chakra.
E quando mi voltai, lui era lì, seduto con tutto se stesso, lo sguardo fisso sull'eternità. Shikoba il meditante, Shikoba il padre, e come tale l'ho accolto e seduta ai suoi piedi, ho appreso le sue lezioni.

Dopo le abluzioni mattutine, dopo aver invitato il mio corpo a svegliarsi dolcemente assumendo dei liquidi, mi sono seduta con tutta me stessa.
Sentendo tutti gli appoggi a terra. Ho mantenuto la mia schiena eretta, come se un filo appeso alla sommità del mio capo mi tirasse sù.
Ho appoggiato delicatamente e senza sforzo le mie mani sulle ginocchia. Le mie spalle basse dando lo spazio al collo di svitarsi verso l'alto. Il petto aperto pronto a dare e a ricevere, senza timore alcuno, prestando attenzione a non chiudere le scapole, a non chiudermi dietro... semplicemente abbassando quest'ultime.
Ho respirato profondamente.
La mia attenzione si è appoggiata lieve sul mio viso... sulle mascelle prima di tutto, le ho rilassate, e con esse ho sentito immediatamente il ventre ammorbidirsi, lasciando spazio al respiro di andare più giù, naturalmente, senza sforzo. La mia bocca è leggermente socchiusa, e un sorriso, tale uno schizzo, sul mio volto si disegnò.
Ho sentito le palpebre sugli occhi chiudersi lievemente, e la fronte lisciarsi, lasciando scorrere tutte le tensioni, tutte le immagini che si celano dietro questo schermo dei miei pensieri.

Sento il respiro, naturale entrare e uscire dalle narici: entrare fresco, scendere giù nella gola, e giù fino al ventre. Dal ventre lo sento risalire su nella gola, più su nello spazio tra le sopracciglia e infine uscire, caldo, dalle narici. Sento e osservo questo va e vieni del mio respiro, ritmico, lento, naturale.

Mentre osservo il mio respiro, sto attenta a mantenere la posizione, mi accorgo che la mia mente sta pensando... a cosa ? Non importa, ogni giorno, ogni istante, un pensiero nuovo o già pensato arriva o torna, questo è il ruolo della mente : PENSARE !

Io posso accorgermi che sto pensando ! Posso riconoscere che quel pensiero, non è realtà, io non sono quel pensiero,  posso scegliere i miei pensieri, posso non lasciarmi portare dalle emozioni generate da quel pensiero. IO POSSO !

Ecco, li vedo, li osservo, sento le emozioni che mi avvolgono... le guardo, mi osservo, gli dò Amore e Compassione, non sono cattiva, non sono sbagliata, vado bene così come sono, non ho bisogno di vergognarmi... tutto è perfetto così com'è. E penso a Arjuna, a Krishna...

Shikoba, ma a cosa serve MEDITARE ?
La risposta la sento arrivare, sboccia proprio lì in mezzo al cuore, come un fiore di loto...
...E voi la sentite ?

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