Capitaine Paul Watson, entretien avec un pirate

L'estate giunge al termine e finalmente sono riuscita a terminare il libro che avevo iniziato... non che sia stato complicato o noioso da leggere... ma da quando convivo con la malattia di Lyme, leggere è diventato più difficile :

  • la concentrazione salta facilmente e mi accorgo che non sto capendo niente di quel che leggo...
  • capita anche che leggo, sono concentrata, ma il significato delle parole mi sfugge, e devo rileggere e rileggere di nuovo per capire il senso della frase intera... si lo so, non è per niente rassicurante, ma non capita più così tanto...
  • altre volte invece sono troppo stanca, gli occhi mi si chiudono e devo abbandonare la lettura... non per dormire, no, perché tanto non ci riesco, chiudo gli occhi e li lascio riposare... ma di dormire non se ne parla... è come se non si spegnesse l'interruttore... anche questo non è rassicurante...
  • e poi lo ammetto... mi lascio prendere facilmente (troppo) da nuove letture... così ho un pila di libri sul mio comodino, un'altra in sala sul tavolino vicino alla poltrona, qualcheduno sparso per casa... tutti iniziati e mai finiti.

Per questo libro sono stata un po' più diligente... o quasi, diciamo che ho tenuto duro fin che...

Me lo sono portata in vacanza... e quando ho ricevuto dalla mia cara amica Vero (Cf. articolo precedente) il libro di Judith Albertat, non ho potuto fare a meno di accantonarlo per divorare il nuovo arrivo. 

Ma prima di attaccare il secondo libro di Judith (sui rimedi naturali per curare Lyme - Ricevuto l'altro ieri, lo sto divorando, ve ne parlerò presto, promesso !) mi sono imposta di finire questo... per fortuna rimanevano poche pagine ! 😅

Quindi oggi vi parlerò del libro di Lamya Essemlali costruito come un'intervista al capitano Paul Watson. 

Per chi non lo conoscesse (e così entro nel vivo del discorso) è stato uno dei co-fondatori di Greenpeace... messo da parte e rinnegato dopo aver salvato un bebe foca, strappando di mano al cacciatore, i suoi strumenti di uccisione e buttandoli a mare... insieme alle pelli già catturate in precedenza.

Greenpeace voleva mantenere una linea di condotta di non-violenza associata alla non-azione, pretendendo che il solo fatto di essere testimoni fosse sufficiente per allarmare l'opinione pubblica... 

Ma non sto qui a raccontarvelo io, è tutto descritto con tanto di foto (anche a colori, tutte su carta glassata al centro del libro).

Paul Watson si distacca da Greenpeace accusandola di essere una macchina per far soldi, approfittando del bisogno di mettersi l'anima in pace delle persone attraverso donazioni, ma di non fare azioni concrete. In compenso i soldi delle donazioni vanno per pagare campagne pubblicitarie atte a raccogliere ancora più denaro. 😏

Quindi, Paul Watson crea una sua associazione no profit, che ha come obiettivo la protezione degli oceani : SEA SHEPHERD !

Anche questa associazione si considera non violenta, malgrado sia nell'azione : 

  • intercettano navi pirata (bracconieri del mare) e impediscono loro di arpionare balene, piuttosto che uccidere delfini. 
  • Nelle loro azioni hanno liberato tonni rossi, presi nelle reti di una grande multinazionale con sede a Ciprio, che li trainava per portarli al centro di macello. 
  • Hanno affondato navi pirata, (prive di equipaggio a bordo) procurando solo danni materiali... che hanno portato al fallimento di aziende di cui i benefici si basano sulla pesca illegale. E per questo la SEA SHEPHERD resta inattaccabile.
  • È anche capitato loro di lanciare "bombe" di burro rancido senza mai fare morti o feriti... semplicemente perché una volta sul ponte di una nave il burro rancido è molto difficile da togliere, ma intanto fa avariare praticamente immediatamente il pesce pescato ! Non male !

Il capitano Paul Watson è ricercato dall'Interpol, e diversi paesi come la Cina e la Russia hanno redatto dei mandati di cattura nei suoi confronti. Per questa ragione vive ormai in alto mare sulla sua flotta, composta per la maggior parte di volontari venuti da tutto il mondo.

La SEA SHEPHERD vive di donazioni, non fa pubblicità e agisce impedendo il massacro di balene, foche, squali, delfini, tonni... e indirettamente noi esseri umani. Infatti la nostra sopravvivenza su questo pianeta dipende dal sottile equilibrio degli oceani. 

È un messaggio di allarme ecologica quello che lanciano in questo libro Layma Essemlali e il capitano Paul Watson...  con punti di vista anche scomodi, poco popolari ma a mio parere molto sensati e interessanti. Almeno da prendere in considerazione.

L'uscita di questo libro data del 2012. Paul Watson ci avverte che abbiamo tra i 10 e i 20 anni prima che il danno sia irreparabile... ne sono già passati 8 di anni e non abbiamo ancora fatto nulla... se non continuato a peggiorare la situazione. 

Forse è ora di svegliarci !

Ad ogni modo questo libro offre spunti di riflessione anche personali. Perché tanto quanto siamo tutti responsabili in un modo o in un altro, altrettanto abbiamo tutti il potere di cambiare le cose.

Grazie a una rete di volontari dispacciati in buona parte del mondo, SEA PHEPHERD propone alle scuole progetti didattici ambientali rivolti ai giovani. 

Chiunque può entrare a far parte dei volontari. E sulle loro pagine web (a seconda del proprio paese) si possono leggere tutte le loro azioni, così che i diversi modi con cui possiamo sostenere il loro impegno, che non è fatto solo di donazioni.

Qui trovate la pagina ufficiale Svizzera  : SEA SHPEHERD

Qui quella Italiana : SEA SHEPHERD 

E qui quella Francese : SEA SHEPHERD

Capitaine Paul Watson - Entretien avec un pirate. Di Lamya Essemlali. Edizione Glénat. 285 pagine.

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